“Gli articoli usciti oggi sull’inchiesta Consip nei quali si parla di possibili fughe di notizie in direzione dei servizi segreti, aggiungono un nuovo, gravissimo elemento a un quadro che allunga in modo sempre più pesante il sospetto che a Napoli qualcuno abbia perseguito un disegno eversivo”. Lo dichiara Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera, per commentare la notizia secondo cui il capitano del Noe Scafarto avrebbe aggiornato esponenti dei servizi segreti sugli sviluppi dell’inchiesta Consip.
“Dopo le manipolazioni delle informative – continua – dopo gli ascolti non autorizzati, dopo le numerose fughe di notizie, finite sempre alle solite testate e anche in un libro, dopo le chat in cui Scafarto pare ossessionato dall’idea di dover arrestare Tiziano Renzi, dopo cioè una serie di comportamenti tutti mirati ad alterare l’acquisizione delle prove per danneggiare la stessa persona, l’ex premier Renzi, ora si aggiunge anche il sospetto di un ruolo da parte di elementi dell’Aise. Perché mai Scafarto avrebbe dovuto riferite a membri del servizio segreto militare l’andamento dell’inchiesta Consip? Quale motivazione poteva giustificare una così grave infrazione alle regole di raccolta del materiale processuale?”.
“Sono domande che, in uno stato di diritto degno di questo nome, non possono restare senza una risposta. Noi vogliamo sapere se a Napoli un organo dello Stato ha infranto le regole del diritto e della democrazia per danneggiare un altro organo dello Stato. Siamo fiduciosi che dal lavoro della Procura di Roma, sempre esemplare per il rigore investigativo e la serietà, la risposta arriverà presto”, conclude.