“Il fenomeno delle frodi nell’ambito del commercio elettronico si espande a ritmi impensabili fino a qualche anno fa, ma della sua pericolosità non c’è adeguata coscienza da parte dei consumatori e manca una legislazione adeguata in sede comunitaria, prima ancora che nei singoli Paesi. E’ quanto è emerso nel corso di ben diciassette mesi di audizioni, svolte con i colleghi della Commissione d’Inchiesta. Un lavoro approfondito che è confluito nella mia relazione, approvata dalla Commissione all’unanimità e che auspichiamo sia presto in Aula”. Lo ha dichiarato il deputato Pd Davide Baruffi, componente della commissione Lavoro.
“ Il tema delle frodi nel commercio elettronico – prosegue - riguarda l’Italia, forse più di altri Paesi comunitari ed extracomunitari, per la mole di marchi e prodotti di eccellenza. La loro contraffazione è un danno per i consumatori e per tutta l’economia nazionale. Se da una parte possiamo vantare in Italia professionalità e norme più strutturate per il contrasto, dall’altra proprio la natura transnazionale di questo tipo di commercio deve portarci a guardare al fenomeno con occhi e strumenti nuovi e più adeguati. E’ la prima volta che nel nostro Paese è svolto uno studio puntuale ed esteso sul fenomeno: abbiamo sentito le autorità preposte, in sede nazionale e internazionale, le forze di polizia, i portatori di interesse, le associazioni di categoria e quelle dei consumatori. Per comprendere meglio le soluzioni normative e tecniche da adottare ci siamo confrontati anche con chi opera oltre Atlantico, che studia il tema da più tempo. Abbiamo approntato, quindi, una serie di proposte per una ulteriore responsabilizzazione dei soggetti coinvolti: gli Internet service provider, i collettori della pubblicità, gli intermediari finanziari, ecc. Ne daremo conto pubblicamente nei prossimi giorni ma intanto – conclude Baruffi - vogliamo registrare positivamente l'unanimità di intenti raggiunta dopo e grazie il lungo lavoro svolto”.