La situazione nelle Rsa piemontesi sta diventando, di ora in ora, sempre più preoccupante. Il numero dei decessi è in aumento, completamente fuori dimensione rispetto alla dinamica della curva del contagio nella società, e il numero di contagi e decessi è sicuramente e decisamente superiore a quelli rilevati.Ad oggi non abbiamo i dati corretti delle dimensioni del fenomeno. Nelle prossime ore rischiamo il collasso del sistema delle Rsa e delle Case di Riposo, perchè l'esponenzialità del contagio degli ospiti unito alla quarantena obbligatoria del personale determina la tempesta perfetta. Molte strutture sono di piccole e medie dimensioni, e quindi rischiano seriamente di non trovarsi più nella condizione di disporre del personale adeguato e di coprire i turni per poter far fronte alle esigenze di una utenza delicata ed esposta. Non si può procedere con logiche burocratiche o con la politica dello struzzo. Serve con immediatezza uno screening a tappeto di tutte le strutture, perchè non sono credibili i numeri attualmente in campo, con la capacità di analizzare la risposta anticorpale perchè il semplice tampone non risolve da solo l'intera problematica, e conseguentemente occorrono misure straordinarie, sia sul versate della assunzione di personale sia sull'assunzione di responsabilità di chiusura di strutture che si dovessero rivelare dei focolai attivi in corso. Serve immediatamente un bando regionale di reclutamento straordinario a tempo determinato di personale, come contemplato dai decreti varati dal governo. Ad integrazione di ciò,
Il ministro Boccia ha chiarito che qualora ci fossero esigenze di ulteriori task force della Protezione Civile, il governo è immediatamente disponibile ad attivarsi per le RSA all'istanze su richiesta delle Regioni con la consueta, massima collaborazione. Non risulta che la Regione Piemonte si sia attivata in tal senso, mentre dai territori emergono le notizie preoccupanti delle RSA dove inizia a mancare il personale che viene rintracciato in maniera talora abborracciata. Non possiamo più tergiversare."
Lo dichiara in una nota l'on. Enrico Borghi, della presidenza Pd alla Camera dei Deputati.