“Chiudere la Lombardia, come chiesto dal direttore di Repubblica Verdelli sembra più una provocazione. Quello che serve alla Regione Lombardia è la solidarietà tra le regioni e fare in modo che la intermobilità regionale posso essere davvero compiuta. Mobilità declinata sia in termini di personale specializzato come chiesto attraverso l’appello dei rianimatori lombardi, sia nei trasferimenti dei pazienti soprattutto nelle regioni più contigue alla Lombardia che hanno, ad oggi e fortunatamente, tassi di occupazione dei posti letto di terapia intensiva molto più bassi. Non è un problema organizzativo, ma di disponibilità delle regioni. Alcune più generose altre molto meno. Nella regione Lombardia come si può evincere dal sito piersotf.it i tassi di occupazione delle terapie intensive risultano essere del 140,40 %, in Piemonte del 105,09% , la Toscana l’80% e Emilia Romagna il 77 per cento. Ma il Veneto con 1.550 ricoverati e 338 pazienti in terapia intensiva risulta avere un tasso di occupazione del 67,90 % , il Friuli Venezia Giulia del 53,80 % con soli 57 pazienti ricoverati nelle terapie intensive. Tutti possono contribuire ad alleggerire il grande sforzo lombardo e l’abnegazione dei professionisti al limite della resistenza umana. Chiediamo che solidarietà umana, politica e istituzionale venga messa in campo al più presto. Ci angoscia sapere che trasferiamo pazienti fuori dai confini italiani lontano dai famigliari o in territori italiani più lontani. Una solidarietà regionale con un principio di mutuo soccorso può essere di straordinario aiuto ed è nelle corde della storia del nostro Paese”.
Lo dichiara la deputata bergamasca Elena Carnevali, capogruppo in commissione Affari sociali.