• 27/02/2020

“Utilizzare tutti gli spazi di flessibilità previsti dalle Regole di bilancio dell’Unione europea in caso di eventi eccezionali, scorporando ad esempio dal calcolo del deficit le risorse per investimenti volti a gestire l’emergenza e poi a rilanciare l’economia, e accedere al Fondo di solidarietà dell’Ue, nato in origine per rispondere alle grandi calamità naturali fornendo sostegno europeo ai territori colpiti all’interno dell’Unione. Utilizzare, infine, gli spazi previsti dai Trattati Ue per stanziare risorse pubbliche nazionali in grado di supportare e rilanciare il sistema economico del nostro Paese, che rischia di subire profondi contraccolpi negativi. Sono questi gli strumenti che dobbiamo riuscire ad attivare per rispondere alle ricadute negative sul nostro bilancio e sulla nostra economia dell’emergenza Coronavirus. Quindi, più Europa, più solidarietà europea, maggiore confronto con i nostri partner. L’esatto opposto della richiesta avanzata da qualche forza politica di rinchiuderci all’interno dei confini nazionali, sospendendo gli accordi di Schengen e attivando così controlli sistematici alle nostre frontiere. Questa sarebbe non solo una risposta inefficace, impraticabile e inadeguata a fronteggiare la situazione sanitaria causata dal Coronavirus, ma rappresenterebbe un moltiplicatore di effetti negativi per il nostro sistema economico. Ancora una volta si scade nella propaganda, con una delle tante ricette populiste ascoltate negli ultimi tempi, utile solo a creare confusione e disorientamento”.

 

Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee alla Camera.