“Riteniamo positiva l’esperienza delle autonomie, da consolidare e sviluppare, però in questa situazione di emergenza tutto ci possiamo permettere tranne avere voci dissonanti, e indirizzi diversi, che creano incertezza nei cittadini sule normative da applicare. Per questo chiediamo al ministro per gli Affari regionali quali iniziative intenda prendere per evitare il sovrapporsi a livello locale di prescrizioni differenti per contenere il coronavirus. Misure che potrebbero addirittura porsi in contrasto con quelle adottate a livello nazionale. E se, a suo parere, sia stato svolto in maniera omogenea in tutte le aree del Paese un effettivo controllo pubblico sul servizio sanitario”.
Lo dichiara Stefano Ceccanti, deputato del Partito democratico, intervenendo in Aula per il question time.
Nella replica, dopo aver espresso apprezzamento per le parole del ministro Boccia, il deputato democratico Enrico Borghi, della presidenza del Gruppo, ha ribadito che “il Paese è chiamato ad affrontare un’emergenza, abbiamo quindi bisogno di nervi saldi e di quel principio di leale collaborazione tra le istituzioni previsto dalla Carta costituzionale. Per superare questa situazione abbiamo bisogno di dire tre no: No al sindacalismo istituzionale, per il quale ogni istituzione rivendica a sé brandelli di competenza; No allo scaricabarile, e No alla cacofonia di voci che impedisce di capire la reale linea di comando. E dobbiamo invece dire tre sì: Sì all’organizzazione; Sì alla responsabilità e Sì alla logica della clausola della supremazia statale. Così facendo – conclude Borghi - tutti insieme supereremo questo momento di difficoltà”