"Non capisco l’arroganza dell'Acea e del suo attuale gruppo dirigente. Una azienda che conosco ma che nel passato non si sarebbe mai comportata come oggi. Quando si crea l’allarmismo, non si risparmia l’acqua ma si consuma di più, perché la gente corre ad accumulare, oppure innaffia durante il periodo di erogazione e poi quell’acqua accumulata nella gran parte delle volte viene sprecata.
La difficoltà per approvvigionare la città di Roma arriverà nel mese di settembre, quando gran parte della gente tornerà dal meritato riposo. Infatti l’Acea dirotta l’acqua nel periodo estivo nei comuni del litorale dove gran parte della popolazione si trasferisce.
La vera questione che va sottoposta ad ACEA da parte dell’Autorità d’Ambito, da parte della Regione, dai sindaci dell’ATO e dal sindaco di Roma è su come sono stati utilizzati, negli ultimi 5-6 anni, i circa centocinquanta milioni di euro che ogni anno il Piano d’Ambito destina agli investimenti, che vuol dire ammodernamento della rete, ampliamento del sistema depurativo e tutte le altre opere tese a rendere efficiente il settore idrico. Per fare un esempio, questi piani prevedevano dai 50 ai 100 km l’anno di nuova rete che sostituisce quella vecchia ormai obsoleta e che perde acqua. Sono state fatte delle verifiche per vedere quanti km di nuova rete effettivamente sono stati realizzati? Per fare risultato economico dell’azienda e per ingraziarsi i soci pubblici e privati si sono magari contabilizzati i costi operativi fatti passare per investimenti? La domanda da fare all’ACEA dovrebbe essere secca e schematica: quali sono i 150 milioni di euro di opere effettivamente realizzate (nuove reti, depuratori etc.)? Solo cosi si può fare una verifica reale e concreta. Altrimenti rimaniamo dentro i giochi di bilancio dove tutto quadra, ma le opere strategiche non ci sono.
Vorrei ricordare che gli investimenti sono pagati dai cittadini di Roma e provincia e che l’ACEA può mettere in bolletta quando l’opera ha inizio, quindi non ci sono scusanti tanto meno di mancanza di risorse". Lo dichiara il deputato Pd, Renzo Carella.