“Intervenire con una legge per contrastare l’universo dei bulli era necessario e doveroso. Si va a colmare un vuoto normativo che dura da anni su un tema complesso e delicato”. Lo ha dichiarato Vanna Iori, deputata del Partito democratico, durante la dichiarazione di voto in Aula sulle norme di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo.
“La legge – ha spiegato - grazie al lavoro svolto nelle commissioni congiunte Giustizia e Affari sociali, attribuisce importanza prioritaria all’educazione e alla prevenzione, ma prevede anche interventi sanzionatori, senza eccedere in norme repressive, soprattutto quando si tratta di minorenni, ma senza escludere la necessaria punizione, pur sempre finalizzata alla rieducazione e al recupero. Per questo tra le norme previste dalla legge ci sono l’oscuramento, la rimozione e il blocco dei contenuti di cyberbullismo, e misure sanzionatorie come l’ammonimento per rendere consapevoli i bulli e i genitori della gravità di un’azione, non liquidabile come ‘una ragazzata’. Non viene introdotto un nuovo reato ma è meglio precisato quali siano le circostanze aggravanti all’articolo 612-bis del codice penale (atti persecutori) quando è commesso con modalità informatiche quali lo scambio di identità, la divulgazione di dati sensibili, la diffusione di immagini private carpite con minacce e violenza".
“Serve anche una educazione diffusa, tra gli adulti e tra i giovani, circa i pericoli della Rete e la conoscenza sul corretto e sicuro utilizzo degli strumenti telematici sono indispensabili ma, ancor più urgente e decisivo è il supporto alla gestione della vita emotiva, degli alfabeti dei sentimenti che sono all’origine di questi comportamenti. Poiché è evidente che internet non è la causa, ma è solo un mezzo. Ciò che conta è l’uso che se ne fa. Ed è l’educazione dei sentimenti a rendere più umano l’uso della Rete”, ha concluso.