“Cancellate dal codice penale l'abuso di potere del pubblico funzionario che, violando deliberatamente la legge, discrimina un cittadino o ne avvantaggia ingiustamente un altro in quanto amico o parente. Stiamo parando di atti spregevoli, che allontanano le persone dalla PA. Il governo, abolendo l'abuso d'ufficio, premia l'impunità per comportamenti gravi”. Lo dichiara il deputato dem Federico Gianassi, Capogruppo in Commissione Giustizia, annunciando il voto contrario del Pd al Ddl di modifica del codice penale.
“Il governo – continua Gianassi - ha portato avanti questo provvedimento ispirato dall’ideologia perché qui non ci troviamo davanti ad una riforma ma ad un atto bandiera. Non ci sono risorse, investimenti sulla Giustizia e tutto è stato condito da grande arroganza perché il governo non ha voluto neanche aprire una riflessione con le opposizioni sulle tante criticità che avevamo evidenziato”.
“Nel merito – ha concluso Gianassi - questo provvedimento è sbagliato perché viene rimossa la riforma del 2020 che aveva efficacemente tipizzato e ridimensionato il reato. Per il clamoroso vuoto normativo che si crea, il ministro Nordio ha già fatto un’incredibile prima e parziale retromarcia perché in Cdm con urgenza ha introdotto l'abuso d'ufficio-bis, chiamato peculato per distrazione. Siamo davanti ad un atto incompatibile con i principi europei e incoerente con l'esigenza di tutela dei cittadini. Per colpa di questo furore ideologico verranno cancellate sentenze di condanna già emesse e saltano processi per fatti gravi come truccare i concorsi che nelle aule di tribunale vengono oggi considerati reato di abuso di ufficio”.