“Con le votazioni della giornata odierna le Commissioni XI e XII della Camera hanno concluso l’esame degli emendamenti al ddl povertà, introducendo importanti modifiche e chiarendo il quadro di principi e criteri entro cui il Governo dovrà esercitare la delega per la costruzione della nuova misura di contrasto alla povertà in attuazione del Fondo strutturale creato con la legge di stabilità 2016". Lo dichiarano in una nota congiunta Ileana Piazzoni e Anna Giacobbe, deputate del Partito democratico e relatrici del provvedimento.
“Il lavoro puntuale e approfondito – continuano – svoltosi nelle commissione congiunte in un clima di collaborazione tra i gruppi di maggioranza e opposizione, insieme al confronto proficuo e costante con il Governo, hanno portato a definire i contorni del provvedimento, finalizzandolo chiaramente alla costruzione di una misura universale di contrasto alla povertà, con l’assorbimento delle sole prestazioni che oggi perseguono questa finalità in maniera inefficace e frammentata. La misura in questione avrà carattere universale, sarà condizionata alla prova dei mezzi e a un progetto personalizzato che garantisca la piena partecipazione dei destinatari, realizzato a livello di ambito territoriale, garantendo in questo modo percorsi di inclusione attiva. Sarà rivolta prioritariamente ai nuclei familiari con figli minori o in condizione di disabilità grave o in cui siano presenti donne in stato di gravidanza e ai soggetti disoccupati con più di 55 anni, ma l’obiettivo chiaro della legge delega è quello di introdurre una misura in grado di sostenere tutti i soggetti in situazione di povertà assoluta, definita come l’impossibilità di disporre dell’insieme dei beni e dei servizi necessari a condurre un livello di vita dignitoso, superando in questo modo l’approccio categoriale. L’azione delle regioni e degli enti locali che svolgeranno un ruolo centrale nell’attuazione della misura, verrà sostenuta attraverso il rafforzamento del sistema dei servizi sociali, grazie all’utilizzo di risorse provenienti dai fondi europei, e della gestione associata, chiarendo il quadro normativo che oggi non permette proprio a regioni e comuni scelte più funzionali ed efficienti".
"Il lavoro di oggi, in attesa dei pareri delle Commissioni competenti, consegna all’Aula la possibilità di approvare la prima misura strutturale di contrasto alla povertà che il nostro Paese abbia mai avuto e dare così una risposta concreta alle persone in maggiore difficoltà", concludono.