“Il disegno di legge sulla sicurezza rappresenta un attacco alle libertà individuali e collettive, reprime il dissenso e punta a creare sudditi invece di cittadini. È il panpenalismo all’ennesima potenza: affronta ogni problema con un nuovo reato e nuove aggravanti senza mettere un euro per rafforzare davvero politiche di sicurezza urbana e di coesione sociale; colpisce soggetti fragili come donne incinte e bambini costretti al carcere invece che a misure alternative; reprime ogni forma di dissenso anche se esercitato con la nonviolenza o la resistenza passiva. E infine fa fare al diritto un passo indietro di secoli
con l’apertura alla castrazione chimica, pena corporale dei nostri giorni” così il partito democratico in un post condiviso anche dai profili social dei gruppi parlamentari di camera e senato.
“Fin dal novembre 2023 - scrivono i dem - quasi un anno fa, quando il provvedimento è stato approvato in Consiglio dei Ministri, abbiamo condotto un’opposizione durissima, sfruttando ogni strumento consentito dai regolamenti parlamentari: dalle pregiudiziali di merito e di costituzionalità, ai voti segreti, alle centinaia di emendamenti studiai e condivisi con le altre opposizioni, fino all’audizione di giuristi, costituzionalisti e rappresentanti delle istituzioni per fare emergere le numerose contraddizioni di queste norme.
Abbiamo inoltre denunciato, scrivendo direttamente alla presidenza della Camera, i continui tentativi di imporre una vera e propria ‘dittatura della maggioranza’ con tempi e modalità di discussione lesivi dei diritti delle opposizioni. In commissione e in aula ci siamo opposti con fermezza in ogni occasione a norme incostituzionali che minano i diritti fondamentali delle persone e la libertà, arrivando a punire persino il dissenso pacifico e introducendo disposizioni razziste chiaramente pensate per colpire specifiche etnie.
Abbiamo preteso la discussione su ogni singola norma e chiesto il voto segreto per far emergere le contraddizioni che ancora serpeggiano nella maggioranza. Ma nonostante le dichiarazioni pubbliche tutti i partiti di maggioranza hanno abbassato la testa, assecondando le scelte liberticide e securitarie del governo.
La nostra battaglia non si ferma qui: dopo il voto di ieri continueremo a combattere in Senato e nelle piazze per denunciare un provvedimento che stravolge il codice penale per fare propaganda e mascherare i fallimenti del governo in materia di sicurezza”.