"Bocciando il nostro emendamento che intendeva eliminare la pericolosissima confusione, rispetto ai motivi per i quali viene richiesto il reddito di cittadinanza, tra povertà e disoccupazione, il governo rischia di abbandonare al loro destino tante persone”. Lo dichiara Debora Serracchiani, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera, a proposito del Decretone.
“Abbiamo cercato di far notare – spiega – in ogni modo, la criticità già evidenziata dall’Ufficio parlamentare di bilancio. Ovvero che, per tutti i beneficiari che sono stati inseriti nel canale dei Centri per l’impiego ma per i quali possono essere attivati percorsi di contrasto alla povertà, ‘non sia chiaro quale sia il percorso da seguire tra diversi uffici e chi decida in proposito’. Senza contare che a oggi, nonostante l’accordo con le Regioni, non è ancora chiaro chi assumerà i 3000 navigator e il loro numero esatto, mentre è chiaro che i primi concorsi potranno veder la luce non prima del 2020 e che le ulteriori assunzioni non potranno essere effettuate prima del 2021".
“Il nostro emendamento offriva una soluzione realistica a questi problemi. Ma il governo è stato tenacemente sordo ai nostri suggerimenti. Ha quindi dimostrato con i fatti ancora una volta che i proclami sulla difesa dei più deboli non erano che parole”, conclude.