"Il sottosegretario Delmastro afferma di essere straordinariamente fiero di essersi reso responsabile della violazione del segreto d’ufficio per difendere, secondo una sua originalissima interpretazione che è stata confutata già in diverse occasioni, il 41 bis. Si tratta di una ammissione di colpa su cui non avevamo dubbi, stando almeno ai fatti ovvero alla violazione di un segreto d'ufficio. Quello che ci lascia stupefatti è che l’eroe Delmastro ometta di dire che lo ha fatto sfruttando il proprio ruolo per compiere una attività di dossieraggio su richiesta del collega Donzelli, al fine di attaccare brutalmente le opposizioni in aula. Del resto, un membro di governo serio, se avesse ricevuto tali importanti informazioni non pensiamo che le avrebbe raccontate a Donzelli, coordinatore politico del suo stesso partito, ma che sarebbe stato straordinariamente fiero di recarsi di corsa davanti agli organi competenti per informarli di fatti così rilevanti per la sicurezza nazionale. Ma non è andata così. Non solo. Sempre l’eroe Delmastro rivendica di essere pronto a rifarlo nel primario interesse del paese. Quindi il sottosegretario Fdi alla giustizia ci sta dicendo che è pronto a violare di nuovo il segreto e, presumibilmente, a reiterare il reato contro chi stavolta? La libera stampa? La magistratura? Il vicino di casa? Altri avversari politici? Ce lo dica, così saremo pronti.
Da ultimo, gli eroi veri sono gli uomini e le donne delle forze dell’ordine che quotidianamente svolgono il loro servizio per il Paese e che dalle rivelazioni del sottosegretario sono stati messi a rischio nel loro modo di operare, negli strumenti utilizzati per raccogliere informazioni e anche dal punto di vista della riservatezza personale".
Lo dichiarano i parlamentari democratici Silvio Lai, Debora Serracchiani, Andrea Orlando e Walter Verini.