"La riduzione dei fondi destinati alle aree interne nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui si parla oggi sui media, non appare certo una scelta oculata.
Al contrario, a nostro avviso appare molto più opportuno procedere -sulla scorta di soluzioni già adottate da altri paesi europei come ad esempio la Spagna- con una riserva di quota finalizzata ad una politica specifica e integrata contro l'invecchiamento, lo spopolamento e la desertificazione dei territori montani e delle aree interne.
Serve un'iniziativa trasversale alle azioni del PNRR che realizzi una vera e propria "Strategia Nazionale per le Aree Montane e Interne", accelerando i processi di spesa, puntando sulla qualificazione delle pubbliche amministrazioni locali e sul loro potenziamento tecnico-professionale.
Per eliminare la frattura tra urbano e rurale e tra centro e periferie oggi esistente, e in fase di dilatazione a causa della pandemia, dobbiamo declinare in maniera adeguata alla specificita' dei territori i sei settori intervento del PNRR, creando un forte raccordo tra Stato e autonomie locali, puntando su pianificazioni di area vasta e sulla capacità dei territori di esprimere azioni unitarie.
Con il lancio di apposite manifestazioni di interesse, e con una riserva specifica di fondi per queste aree, si potrebbe realizzare un vero e proprio New Deal per la montagna e le aree rurali, indispensabile per il riequilibrio del Paese e per la riduzione delle fratture territoriali che l'Europa pone tra gli obiettivi essenziali di Next Generation Eu".
Lo dichiarano in una nota i deputati democratici Enrico Borghi, della presidenza Pd a Montecitorio, e Roger De Menech, vicepresidente della commissione difesa alla Camera.