• 17/03/2023

“La scomparsa di Silvio Di Francia è per me una notizia dolorosa è straziante, per quanto, purtroppo, attesa. Ci legava un’amicizia profonda, tante cose fatte insieme a Roma negli anni di Rutelli e Veltroni. Dalla candidatura olimpica di Roma, alla costruzione dell’Ulivo, alla giunta Veltroni in cui fu assessore alla cultura, alla nascita del Pd. Tante intime confessioni reciproche. Voleva insegnarmi a suonare la chitarra. Glielo avevo chiesto. Il tempo ci ha impedito di fare questa ultima cosa insieme. Sarà per un’altra volta. Silvio era rimasto un ragazzo: intelligente, acuto, ma anche semplice. Le sue radici popolari lo avevano alimentato fino a farlo diventare un ragazzo colto e saggio. Aveva fatto l’assessore a Latina col sindaco Coletta. Avevano scosso una città compassata e conservatrice parlando ai giovani con un linguaggio nuovo e tante iniziative straordinarie di cui Silvio era stato il principale inventore e artefice. Purtroppo certi accadimenti non si possono evitare ma quando arrivano segnano profondamente e molte cose cambiano”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.