"Ministro Salvini, lei non ci ha rassicurato sul punto che noi abbiamo posto, che non è se si farà la nuova Diga di Genova, che noi vogliamo tanto quanto lei, la domanda è: le procedure di emergenza che sono state seguite porteranno a ulteriori complicazioni, oppure no? Non nei tempi, ma nel contenzioso. C'è stata già una pronuncia di fronte al TAR che ha dato ragione parzialmente, pur non bloccando l'opera, agli altri soggetti che avevano partecipato a questa gara. In più c'è la delibera dell'ANAC. Lei, rispetto al merito dei rilievi che sono stati sollevati, non ha dato alcuna risposta". Lo ha detto il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, replicando al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini nel corso del Question Time alla Camera sulla Diga di Genova.
"Se non c'è una risposta, signor Ministro, quello che succede è questo: il soggetto aggiudicatario farà l'opera - ha spiegato Orlando - magari rispettando anche i tempi, ma quelli che hanno partecipato e sono stati esclusi senza sufficienti ragioni prenderanno dei soldi senza fare l'opera. Chi paga è Pantalone, sono i contribuenti. Noi rischiamo, sì, forse di rispettare i tempi, ma in questo scenario, senza argomenti, di non rispettare le previsioni di spesa. E rispetto a questo, lei non ci ha tolto una pulce che ci ha messo nell'orecchio non uno strenuo avversario di questa opera - ha concluso l'esponente dem - ma il Ministro Crosetto, che in un'intervista di novembre ci diceva "ce la farà il solito soggetto a realizzare l'insieme di opere che oggi gravano su quella struttura imprenditoriale?". A questa domanda noi non abbiamo avuto ancora una risposta. Naturalmente io, tanto quanto lei, mi auguro di sì. Se la domanda la fa un suo collega di governo, la risposta deve essere un po' più forte di quella che ci ha dato oggi".