Il decreto bollette approvato ieri in consiglio dei ministri prolunga alcuni interventi già messi in campo dal governo Draghi, come gli sconti sulle bollette del gas e il bonus energia per le famiglie con in redditi più bassi. È invece profondamente sbagliata la scelta del ritorno degli oneri di sistema sull'elettricità (senza peraltro accompagnarla con alcuna ipotesi di riforma degli stessi), che inciderà per circa il 22% in più su ogni bolletta elettrica. Risulta assolutamente iniqua e incomprensibile la scelta del governo di ridurre la tassazione sugli extra profitti per le aziende dell'energia che nei mesi scorsi hanno ottenuto utili miliardari.
Il governo, rispondendo oggi al question time in commissione Attività produttive della Camera ad una nostra interrogazione, ha perso l'occasione di chiarire i contenuti del decreto che rimangono ancora indefiniti, come la percentuale del credito d'imposta riconosciuto alle imprese. Era del 45% per le aziende energivore ma ad oggi rimane l'incertezza sulla effettiva consistenza dal 1 aprile, lasciando nell'insicurezza tante aziende che così non saranno in grado di mettere mano al ribasso dei listini, necessario per il calo dell'inflazione che dipende sostanzialmente dall'energia. È infine inaccettabile che il governo abbia inserito all'ultimo secondo, in un decreto urgente per ridurre i costi dell'energia, lo scudo penale per evasori, l'ennesimo condono che chiediamo alla Meloni di togliere subito dal provvedimento.
Così il capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera Vinicio Peluffo.