Il provvedimento votato oggi serve a rispondere alla situazione critica dovuta alla fiammata dei prezzi dell'energia elettrica e del gas nel nostro Paese, così come in Europa e in tutto il mondo. Questi aumenti, oltre che per la loro rilevanza, sono caratterizzati da un’incredibile velocità: percentuali così elevate e in così poco tempo non si vedevano da oltre 10 anni. L'inflazione in conseguenza di questi aumenti di prezzi è dal punto di vista sociale una tassa iniqua che va a deprimere il potere di acquisto di lavoratori e famiglie e a mettere in crisi la competitività delle nostre imprese, in primis quelle energivore e in particolare quelle come le vetrerie storiche di Murano, per le quali come Pd chiediamo una particolare attenzione del Governo.
Questa fiammata rischia seriamente di compromettere la crescita economica che si stava sviluppando in questi mesi e di rendere inefficaci e insufficienti le ingenti risorse che l'Unione Europea ci ha messo a disposizione con il Pnrr. Proprio per queste ragioni già nello scorso trimestre il governo aveva destinato 1,2 miliardi di euro per calmierare i potenziali rincari, contenendoli significativamente. Con questo decreto legge si è affrontata di petto la questione, stanziando altri 3 miliardi di euro che si sommano a ulteriori 2 miliardi previsti nella legge di Bilancio per contenere futuri aumenti. Sicuramente tutte queste azioni dovranno allacciarsi anche a una riforma strutturale dei meccanismi con cui viene calcolata la tariffa dell'energia elettrica e del gas e dovranno essere affiancate da idonee politiche energetiche ed industriali, così come da una politica estera adeguata allo scenario mondiale.
Lo ha detto Diego Zardini, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto.