• 17/06/2019

“Alla decisione del governo di presentare un emendamento che proroga il taglio delle tariffe Inail oltre il 2021, rispondiamo con tre domande: 1) perché la maggioranza prevede che nel 2022 questo taglio non ci sia? Che taglio del costo del lavoro è se a un certo punto c’è un buco? Risposta: ‘Non abbiamo i soldi, semmai rimedieremo’. 2) Il Pd è favorevole alla riduzione del costo del lavoro, ma defiscalizzando i contributi previdenziali. Se M5s-Lega lo fa riducendo le risorse per l’Inail, hanno predisposto le iniziative necessarie per assicurarsi che non venga pregiudicata l’attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro? Risposta: ‘Ci stiamo organizzando’. 3) La copertura finanziaria che la maggioranza ha previsto per questa misura è duplice: a) i risparmi di Quota 100 (ma come, Tria aveva detto che dovevano andare a ridurre il deficit... e poi, non dovevate abolire la Fornero dal 2021 in poi?); b) con uno strano meccanismo auto-coprente (‘le maggiori entrate derivanti dal presente comma’). Ma questo è un meccanismo che non si può usare. Non si può dire che tanto l’economia crescerà e quindi si pagheranno più tasse, ecc... Questa roba va bene nei comizi semmai (i loro), non nei documenti contabili di bilancio. Risposta: al momento nessuna”.

Così Luigi Marattin, capogruppo Dem in commissione Bilancio, in un post su Fb dedicato all’esame alla camera del decreto Crescita.