“I paladini della lotta alle lobby hanno provato a far approvare un condono che avrebbe rappresentato un notevole regalo alle lobby che producono sigarette elettroniche”. Lo dichiarano Silvia Fregolent e Claudio Mancini, rispettivamente capogruppo Pd e segretario della Commissione Finanze della Camera, a proposito dell’emendamento Lega-M5S al Decreto Dignità, poi dichiarato inammissibile, con cui si prevedeva una riduzione degli importi dovuti per effetto dell’imposta sulle e-cigarettes in misura non inferiore al 95-98%.
“Se il tentativo di Lega e 5 Stelle – spiegano – fosse andato a buon fine, invece di dover pagare per il mancato pagamento delle imposte, la lobby dei produttori di sigarette elettroniche se la sarebbe cavata con un importo compreso tra il 2 e 5% del totale. In altre parole, da un lato di Maio si scaglia contro i poteri forti, dall’altro i suoi, in Commissione, lavora per far risparmiare a una lobby tra il 95 e il 98% delle imposte. Con buona pace dello Stato, che avrebbe dovuto rinunciare alle entrate previste e anche della salute dei fumatori, dal momento che la tassa ha l’obiettivo di disincentivarli”.
“Dobbiamo dunque dedurre che per Lega e M5S non tutte le lobby siano uguali. Quella dei produttori di sigarette elettroniche, insieme a quella delle armi, è sicuramente nel cuore della maggioranza. Gli stessi partiti, specie i 5 Stelle, che in passato si sono sgolati per denunciare fantomatici condoni altrui, oggi cercano di farli approvare in Parlamento. E’ forse questo il cambiamento di cui parlano?”, concludono.