Il decreto Riaperture che stiamo per approvare si inserisce in una strategia di rilancio del Paese che non poteva che, da un lato, attuare tutte le norme di sicurezza per rispondere alla crisi sanitaria e, dall’altro, intervenire in maniera concreta per la ripresa dell’attività economiche. Stiamo tutti vedendo il successo del rallentamento dei contagi dovuto al successo della campagna vaccinale e alle norme fin qui stabilite. Con questo provvedimento lo stato di emergenza viene prorogato al 31 luglio con una scansione di riaperture delle attività e un continuo allentamento della limitazione degli spostamenti. Grazie in particolare alla spinta del Pd, il Parlamento torna ad avere un ruolo centrale nella conversione del decreto-legge che ha permesso di apportare significative modifiche tra cui: la nuova disciplina degli accessi alle strutture sanitarie per i familiari dei pazienti affetti da covid, gli orari dei servizi di ristorazione, la disciplina della ripresa delle attività sportive in zona gialla, la proroga del lavoro agile nelle pa e, molto importante, le proroghe riguardanti gli adempimenti contabili degli enti territoriali e di organismi pubblici. Da questo provvedimento emerge un tassello ulteriore dello sforzo che questo Paese ha fatto per fronteggiare la più terribile crisi che ci sia capitata di affrontare dal dopoguerra, cercando di contemperare al meglio principi fondamentali della Carta, come lo sono sia la salute che la libertà d’impresa o di movimento, pur nelle inevitabili difficoltà. Chi oggi sostiene che si è calpestata la libertà dovrebbe pensare cosa sarebbe successo se non avessimo difeso la salute.
Lo ha detto Emanuele Fiano, della Presidenza del Gruppo Pd, intervenendo in Aula durante la dichiarazione di voto sulla fiducia al dl Riaperture.