• 17/03/2022

Priorità è lavorare a soluzione diplomatica

La guerra in Ucraina colpisce tutti perché è un assalto nel cuore dell’Europa ai valori di democrazia, libertà e rispetto dei diritti umani, che l’Ue coltiva fin dalla sua nascita. Proprio per questo, l’Unione europea ha risposto con prontezza e unità, sia nel sostegno alla popolazione ucraina che alle sanzioni molto onerose per la Russia. Dal punto di vista normativo con questo testo, anche l’Italia fa la sua parte per sostenere l’Ucraina come Stato libero che si autodetermina e per continuare con determinazione la ricerca della soluzione diplomatica, tenendo aperti tutti i tavoli per favorire la fine del conflitto. Il decreto che stiamo approvando tenta di mettere in campo le opportune strategie per consentire esattamente di riportare il conflitto sul tavolo del dialogo e della diplomazia. Si tratta di un insieme di misure che operano su due terreni diversi: un rafforzamento dei dispositivi militari della Nato nelle aree di crisi e interventi straordinari di assistenza e di cooperazione in favore dell'Ucraina e dei milioni di profughi in cerca di rifugio.
Sottolineo le numerose iniziative di solidarietà degli Italiani per sostenere la popolazione ucraina: il Pd ha messo a disposizione i suoi 5 mila circoli per la logistica e per la raccolta del materiale. Il mondo cattolico, il terzo settore, le scuole sono già fortemente impegnate per organizzare l'accoglienza. In questo momento di grande difficoltà dobbiamo essere orgogliosi della risposta italiana all’aggressione russa, una risposta che continua a fondarsi su fermezza e disponibilità al dialogo, che non accetta compromessi al ribasso sui principi fondamentali di libertà, democrazia, stato di diritto, una risposta europeista e per la pace.

Lo ha detto, intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto, il deputato del PD Roger De Menech.

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