• 06/08/2018

“Ci chiediamo se il ministro dell’Economia non ritenga ingiusto e in controtendenza declassare l'ufficio de L’Aquila, in  particolare in ragione della faticosa ricostruzione post sisma, nell'ambito della quale garantire servizi e assumere anche funzioni dirigenziali e decisionali nelle zone interne significa operare per il riequilibrio socio-economico nei confronti delle zone costiere, anche al fine di evitare spopolamento e disagio sociale”. È il contenuto della lettera inviata al Ministro Tria dopo che il governo con grave disattenzione ha lasciato ancora in sospeso la risposta alla interrogazione presentata da Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd della Camera, al ministro Giovanni Tria.

“Il direttore interregionale delle dogane e dei monopoli del Lazio e l'Abruzzo – prosegue Pezzopane -  ha illustrato da tempo alle organizzazioni sindacali e alla rappresentanza sindacale unitaria la nuova struttura dell'ufficio unificato Dogane-Monopoli di Pescara, che prevede una riorganizzazione dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, nonché lo stato del progetto «pilota» attualmente in corso, relativo alla prevista unificazione degli uffici delle dogane e dei monopoli della regione Abruzzo. Una simile ipotesi di ristrutturazione avrà come necessaria conseguenza un declassamento dell'ufficio dogane e monopoli dell'Aquila, che verrà privato di tutte le competenze e ridimensionato a Sot (sezione operativa territoriale). Ciò significa che la sede dirigenziale, una posizione organizzativa e cinque aree verranno tutte trasferite a Pescara; questo comporterà, inevitabilmente, disagi crescenti per l'utenza sia in termini di tempi che di costi a causa della concentrazione a Pescara dell'attività decisionale. L'unificazione di dogane e monopoli coinvolgerà una platea sempre più ampia e capillare che va dalle grandi realtà industriali, come il polo farmaceutico, ai grandi depositi doganali e commerciali sottoposti al regime delle accise, ma anche ai micro-birrifici, ai liquorifici, ai distributori di carburanti, nonché ai monopoli, ai tabaccai, ai concessionari, agli esercenti di giochi, ai gestori di sale. Non può sottacersi la rilevanza economica della provincia aquilana nonché dell'ambito territoriale, che risulta essere tra i più estesi d'Italia, e che giustifica la presenza di un ufficio con piene competenze per rendere più agevole e tempestivo l'espletamento dei servizi all'utenza. Inoltre, va considerato che L'Aquila è capoluogo di regione e di conseguenza sede di uffici regionali, alcuni dei quali in stretta collaborazione e sinergia con l'ufficio. Il declassamento non può altresì giustificarsi con la penuria di risorse umane o con disservizi mai lamentati dall'utenza, né può essere sottovalutato il pieno raggiungimento degli obiettivi assegnati. Per queste ragioni ci aspettiamo che il ministro dell’Economia intervenga. A seguito di questo silenzio e della inerzia, sta andando avanti una nuova organizzazione molto penalizzante. È necessaria una vera mobilitazione.”