Favorire la realizzazione in Italia del DTT, tecnologia per la fusione , e reperire le risorse per il suo avvio e l’ implementazione, nel quadro dei programmi di ricerca e sviluppo delle fonti energetiche non rinnovabili. Inoltre, mettere a disposizione le risorse necessarie, a valle della verifica dello stato di cofinanziamento del progetto da parte dei soggetti coinvolti. E’ questo l’impegno chiesto al Governo in una risoluzione, a prima firma della deputata dem Cristina Bargero, approvata all’unanimità oggi in commissione Attività produttive.
“La prossima settimana – spiega Bargero - ci sarà la riunione di Eurofusion e l'Italia si presenterà con una posizione definita, grazie proprio alla votazione della risoluzione parlamentare. Il nostro paese fatica a uscire dalla crisi anche perché non è stato in grado negli anni scorsi di investire nell'innovazione tecnologica. Tuttavia, ci sono eccezioni di aziende italiane di successo che hanno mostrato un’elevata competitività, anche nel settore specifico della fusione. La strategia europea verso la produzione di energia elettrica da fusione prevede la realizzazione di una facility, detta Divertor Tokamak Test (DTT), con la costruzione di un nuovo Tokamak in Italia (previsto da accordi internazionali assunti in sede di approvazione del progetto ITER)”.
“Le numerose audizioni di massimi esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale e delle aziende italiane del settore – conclude Bargero - hanno confermato la strategicità del progetto. La costruzione di DTT richiederà tecnologie e competenze, possedute già da molte nostre imprese, e sarà un'opportunità per aziende e ricerca pubblica”.