• 13/05/2021

“Sono passati sei mesi da quando il gruppo editoriale Gedi ha ceduto alcune delle sue testati locali, tra cui il Tirreno, a Sae che aveva rassicurato i dipendenti sul mantenimento dei livelli occupazionali e degli investimenti. Per questo, è inspiegabile e molto grave la scelta di procedere a un drastico ricorso agli ammortizzatori sociali e a tagli lineari degli stipendi. Ancora più inspiegabile se si pensa che il Tirreno è tornato tra i primi venti giornali venduti in Italia in edicola e online. E con un andamento delle copie, nonostante il recente aumento del prezzo, in linea col mercato”. 

Lo dichiara Umberto Buratti, deputato del Partito democratico e componente della commissione Finanze.

“Auspico, dunque, che si apra immediatamente una trattativa seria per un piano di rilancio che tenga insieme la qualità del giornale e i posti di lavoro e che il governo faccia sentire la sua voce. Il Tirreno – conclude Buratti - è un patrimonio giornalistico della Toscana che va tutelato e valorizzato. Esprimo la mia solidarietà e vicinanza a tutti i professionisti gravemente penalizzati dalle scelte aziendali”.

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