• 28/08/2019

“È molto preoccupante la marcia indietro della Regione Veneto che non cambierà più la legge 39/2017 entrata in vigore lo scorso primo luglio sui canoni Ater. Le nuove regole stanno generando grande allarme e penalizzando gli inquilini in tutto il Veneto, in particolare nel Comune di Venezia. È giusto far pagare i furbetti, soprattutto gli evasori, ma non è possibile sparare nel mucchio, finendo per colpire soprattutto la povera gente. Ci sono famiglie disperate per gli aumenti degli affitti, che in alcuni casi raggiungono anche il 300%, come è emerso chiaramente anche nel corso dell’assemblea pubblica di venerdì scorso in Rione Pertini. È necessario modificare la legge e aumentare la soglia Isee-Erp fissata a 20mila euro. Ci sono persone, soprattutto anziani, che hanno messo da parte il Tfr oppure i risparmi di una vita per far fronte ai problemi della vecchiaia (malattie, assistenza) e non possono per questo essere cacciati dalle case o subire aumenti sproporzionati rispetto alle pensioni che percepiscono”.

Così Nicola Pellicani, deputato Dem e consigliere comunale a Venezia.

“In alcune Regioni - aggiunge Nicola Pellicani - il tetto Isee è ben più alto proprio per questa ragione. Basti pensare al Friuli Venezia Giulia, dove il limite è fissato a 36mila euro, oppure alla Lombardia, dove è di 30mila. Perché nel Veneto è così basso? Il Comune di Venezia aveva proposto 30mila, ma ora c'è il silenzio assoluto. Anche la Giunta comunale ha fatto marcia indietro? Se tra Venezia e la terraferma ci sono quasi 10mila alloggi pubblici tra case Ater e case comunali, il numero più alto di tutte le città venete, lo dobbiamo al fatto che in passato le amministrazioni di sinistra hanno realizzato moltissimi alloggi pubblici per rispondere all'emergenza casa, che si è proposta in vari momenti nel corso degli ultimi quarant'anni. L'attuale amministrazione è corsa ai ripari negli ultimi tempi, solo dopo innumerevoli appelli provenienti da varie parti della città oltre che dal centrosinistra, per affrontare l’emergenza casa. Non esiste però un Piano Casa adeguato per rispondere alle esigenze della povera gente. La casa - conclude il deputato del Pd - è un diritto di tutti e va tutelato”.