Il PUN passato da 86 euro MWh ad aprile a 128 euro nel mese di agosto e settembre
“L’ufficio studi di Confindustria aveva lanciato l’allarme già ad aprile con un ampio e documentato rapporto previsionale, e i sindacati del settore industria avevano rilanciato l’allarme, con diversi esponenti dei partiti di opposizione, ma in questi mesi il Governo è stato inerte” dichiara Silvio Lai, deputato PD della commissione bilancio a Montecitorio.
“Le aziende italiane che speravano in una ulteriore riduzione nel 2024 dei costi dell’energia si sono ritrovate una mazzata vera e propria in soli 5 mesi con il Prezzo Unico Nazionale dell’energia che è ritornato ai livelli di un anno prima quando è iniziata la discesa dopo l’anno orribile, il 2022.”
“Il PUN è passato da 86 euro per MWh di aprile a 128 euro di agosto con punte a settembre tra 134 e 168 euro. Le bollette energetiche sono schizzate del 50% da aprile ad agosto, chi pagava 12.000 euro al mese si è ritrovato con bollette da 18.000 euro, e non c’è una prospettiva di discesa né a settembre né ad ottobre” prosegue il deputato Dem “sono costi a cui vanno aggiunti gli interessi bancari di chi aveva fatto investimenti che sono anche quadruplicati, sommando i quali le piccole e medie imprese a rischio di chiusura sono numerosissime, soprattutto nel Mezzogiorno”.
“È un governo senza idee sulle politiche industriali o con altre priorità come emerge dalle prime ipotesi sulla manovra non sembrano porre all’ordine del giorno interventi che mantengano il tessuto delle piccole imprese italiane, sicuramente un governo con molte altre distrazioni” conclude Lai.