“I prezzi del gas e dell’energia elettrica continuano ad essere molto alti, mettendo a repentaglio famiglie e imprese. Quella che era una linea di decremento prevista nei mesi scorsi è purtroppo entrata in crisi dopo il 24 febbraio con la guerra in Ucraina. Abbiamo apprezzato il lavoro del governo sulla riduzione delle tasse, degli oneri e sui crediti di imposta per ridurre i costi energetici. Così come valutiamo positivamente tutte le azioni tese ad intervenire sui prezzi. Però, con l’aggravarsi della situazione in Ucraina e le probabili nuove misure contro la Russia, la situazione dei prossimi mesi rischia di peggiorare. Per questo chiediamo al ministro Cingolani quali misure intenda adottare per incrementare la sicurezza del sistema a breve e medio termine, per ridurre la dipendenza di importazione dalla Russia e accelerare la transizione energetica, nonché per ridurre i costi dell’energia per famiglie e imprese”. Lo ha dichiarato Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, durante il Question time.
Nella replica Nicola Pellicani, deputato Pd, dopo aver evidenziato che le parole del ministro sono state rassicuranti ha ribadito che “servono scelte radicali sul fronte energetico. Dal Partito Democratico – ha proseguito Pellicani - avrà sempre una solida sponda perché si vada nella direzione di una maggiore indipendenza dalle fonti fossili. Dobbiamo liberarci dalla morsa delle forniture russe di gas e petrolio mettendo al riparo quelle famiglie e quei cittadini più fragili che stanno pagando il prezzo più alto di questa crisi. È il momento di accelerare ulteriormente sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico, e di favorire la costruzione di una politica europea sull’energia. Proponendo anzitutto, come sta facendo il governo, un tetto al prezzo del gas e il disaccoppiamento del prezzo dell’energia prodotta da fonti pulite per affrontare meglio l’emergenza con l’obiettivo di arrivare ad acquisti e stoccaggi comuni. Il nostro orizzonte non può che essere sempre più europeo”.