“Non siamo assolutamente soddisfatti della risposta fornita dal governo. Il primo crollo della strada provinciale 28 di Enna ‘intesa panoramica’ risale al 2009, il secondo, quando stavano per iniziare i lavori di riparazione, nel marzo del 2015 ed il terzo, con cantiere aperto, avvenuto nel novembre 2020. Il governo scarica la mancata ricostruzione sulla provincia non offrendo alcuna soluzione. La soluzione al governo l’abbiamo indicata noi: affidare i lavori di ricostruzione alla Protezione civile che aveva già stanziato oltre 6,5 milioni di euro, integrati con 600 mila euro dell’allora Provincia regionale. Ma evidentemente per il governo esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Gli abitanti di Enna, capoluogo, città universitaria e importante arteria per la viabilità della zona, evidentemente per qualcuno sono cittadini di serie B”. Così la deputata dem Maria Stefania Marino, intervenendo in commissione in replica alla risposta del governo a un’interrogazione, di cui è prima firmataria, presentata insieme ai colleghi dem, Barbagallo, Provenzano, Iacono e Porta. “Volevamo sapere dal governo – ha concluso Marino - quali iniziative intendesse adottare, al fine di accelerare la realizzazione dei lavori di ricostruzione, considerato che il rifacimento di questa importante arteria sarebbe molto significativa per la città di Enna non solo in termini di snellimento del traffico ma anche economici. Nell'agosto 2023, l'ingegnere capo del Libero Consorzio, nonché responsabile unico del procedimento, aveva annunciato la conclusione dell'iter progettuale della perizia di variante suppletiva della SP 28 per un importo pari a 9 milioni di euro.”