• 17/02/2022

“Con le tabelle presentate oggi alla Camera dal dipartimento Finanze del Mef in risposta alla nostra interrogazione, si pone fine alla girandola di simulazioni dei media sugli effetti distributivi degli interventi di riforma ‘tax benefit’ e si può ragionare sui dati veri di ciò che avverrà nelle tasche degli italiani a partire dal prossimo marzo. Se si tiene conto della rimodulazione dell’Irpef introdotta con la Legge di Bilancio, della riduzione dell’aliquota contributiva pensionistica a carico dei lavoratori dipendenti per le retribuzioni inferiori a 35mila euro su base annua e della riforma dei trattamenti per i figli a carico con l’introduzione del nuovo Assegno Unico e Universale, l’esito è chiaro: aumenti di oltre 400 euro l’anno per chi guadagna poco più di mille euro al mese, mantenimento di tutti gli emolumenti già ottenuti con i precedenti bonus e crescite importanti in busta paga per chi ha un reddito complessivo di 30mila euro all’anno e cioè di oltre 1.100 euro con un figlio a carico e di oltre 1.600 con due figli. Quello di far arrivare più soldi nelle tasche degli italiani attraverso gli sgravi contributivi è stata da sempre una battaglia del Partito democratico. Ciò che abbiamo raggiunto non è punto di arrivo, sebbene questa sia la giusta direzione di marcia, ma un ulteriore passo per delle buste paga sempre più pesanti”.

Così Gian Mario Fragomeli, capogruppo dem in commissione Finanze alla Camera, dopo la risposta del ministero dell’Economia e delle Finanze all’interrogazione presentata dal Pd.

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