“Come sanare la lacerazione dell’esilio, l’orrore delle foibe, la paura lunga decenni di chi è rimasto nelle terre d’Istria e Dalmazia?
Ricordare è la via per ricucire ferite così profonde e costruire le condizioni perché la storia non si ripeta.
Ferisce il negazionismo di questi tempi che riemerge con le solite dogmatiche tesi di chi vuole piegare la storia a proprio piacimento e rimuovere gli orrori del secolo scorso.
Vogliamo ricordare per dare dignità alle nostre storie, recuperare il passato e guardare al futuro.
Oggi è, per me, la giornata dove la storia s’intreccia con la memoria familiare. Penso con dolcezza a mia nonna e ai racconti sulla sua Pola, i suoi ricordi di bambina e donna, le foto della nostra casa, il matrimonio, le feste di famiglia, mio padre bambino, i ricordi del prima e dopo.
Il pudore tutto “istriano” nei bisbigli, in quelle frasi appena accennate dell’esilio.
Poi ci sono i miei figli, nipoti d’istriani, cittadini di un’Europa senza confini, senza sbarre. Penso ai ragazzi che oggi a Pola studiano nella nostra bellissima scuola Italiana, che si sentono europei, croati e italiani. Sono loro il nostro ponte tra un passato doloroso e un futuro libero. Bellissimi giovani a cui dobbiamo un futuro senza guerre e odio”. Lo scrive su facebook la deputata del Pd, Beatrice Lorenzin.