“La decisione presa ieri dal Governo su rientro dei capitali senza anonimato e nuovo reato di autoriciclaggio va nella giusta direzione”. Questo il commento di Marco Causi dopo aver preso visione dell’emendamento sull’autoriciclaggio che il Governo ha predisposto e che verrà presentato in Parlamento martedì prossimo. Causi, oltre ad essere capogruppo PD in Commissione finanze a Montecitorio, è il primo firmatario del disegno di legge sul rientro dei capitali con il modello OCSE – che riprenderà adesso il suo cammino – ed è stato il primo firmatario dell’emendamento che, all’inizio di luglio, per iniziativa del Partito Democratico, ha introdotto in questo disegno di legge la riforma del reato di autoriciclaggio.
“Leggo sulla stampa di oggi commenti discordanti, che mi sembrano a volte poco meditati. Se restiamo ai fatti, bisogna riconoscere che il Governo ha compiuto due importanti passi avanti. Primo, ha accettato di legare la riforma del reato di autoriciclaggio alla legge sul rientro dei capitali senza anonimato. Secondo, diversamente da alcuni testi circolati la scorsa settimana, non ha introdotto soglie al di sotto delle quali il reato non esiste, ma ha invece differenziato l’entità delle pene a seconda dell’entità del reato presupposto.”
“Ringrazio i Ministri Orlando, Padoan e Boschi.” Continua Causi. “Con le loro decisioni di ieri, da un lato, hanno validato il percorso impresso dal Partito Democratico al disegno di legge sul rientro dei capitali, un lavoro in corso ormai da sette mesi; e dall’altro lato hanno trovato un punto di equilibrio nella complessa vicenda del nuovo reato di autoriciclaggio, che potrebbe ora diventare il primo punto della riforma della giustizia ad arrivare in porto, legato com’è al nuovo procedimento per l’emersione dei capitali nascosti – e alla punizione doppia per chi dovesse decidere di continuare a occultarli”.
Conclude Causi: “Sul testo proposto dal Governo in materia di autoriciclaggio il Parlamento avrà diverse occasioni, sia alla Camera che nella seconda lettura del Senato, per valutare l’opportunità di possibili aggiustamenti e miglioramenti, anche tenendo conto delle preziose opinioni del Presidente Grasso. Alcuni necessari elementi di coordinamento normativo – come ad esempio l’aggancio alla legge 231 – potrebbero vedere luce già nella prossima settimana in Commissione finanze”.