“Il Paese, dopo la caduta del governo Conte, ha rischiato una pericolosa crisi di sistema. Il Pd non poteva non accogliere l’appello del presidente della Repubblica. Noi abbiamo avuto sempre stima e fiducia in lei, presidente Draghi. Sappiamo quanto sia stato fondamentale il suo lavoro per rafforzare la moneta unica e l’Ue. Per noi l’appartenenza all’Europa è sempre stata un valore ed è un bene che alcuni, dopo aver teorizzato l’uscita dalla moneta unica, adesso ne riconoscano la strategicità e l’irreversibilità. Speriamo che questo riposizionamento non sia solo tattico, ma strategico. Condividere per una fase così drammatica il governo del Paese, non significa annullare le differenze tra le forze politiche. Pd e Lega sono alternativi. Noi faremo le nostre proposte e lavoreremo sui programmi, anche con l’obiettivo di consolidare l’asse politico con M5s e Leu. D’altronde, è stato proprio lo sforzo unitario del campo democratico della vecchia maggioranza a consentire a tutti di arrivare con maggiore convinzione al sostegno di questo governo. L’unità di queste forze può aiutare l’esecutivo, ma anche costituire il punto di partenza di un percorso politico, da allargare nel Paese ad altre formazioni ed esperienze, con l’obiettivo di ricostruire un rapporto fecondo con la società e i cittadini”.
Così il vicepresidente dei deputati del Pd, Michele Bordo, intervenendo in Aula per la fiducia al governo Draghi.