«Procedimenti più rapidi per il riconoscimento della protezione internazionale, obbligo di fotosegnalamento e impronte digitali per l’identificazione dei cittadini stranieri irregolari, potenziamento della sinergia tra banche dati italiane ed europee gestite dalle Forze dell’Ordine e dalla Polizia per definire un più efficiente sistema di prevenzione contro la criminalità e fenomeni di terrorismo internazionale, risorse economiche e personale per garantire una maggiore efficienza delle commissioni territoriali, centri per i rimpatri. E’ questo il contenuto del decreto-legge approvato oggi alla Camera in materia di protezione internazionale e di contrasto della immigrazione illegale». Lo dichiara Maria Chiara Gadda, deputata del Partito Democratico e segretaria della Commissione d’inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonchè sulle condizioni di trattenimento dei migranti.
«Il fenomeno migratorio richiede una visione complessa ed integrata, non è una mera questione di ordine pubblico. Solo così potremo affrontare seriamente questa sfida epocale. Per questo gli obiettivi che ci siamo prefissati sono volti a ridurre i flussi intervenendo nei Paesi di origine – anche con accordi bilaterali che finalmente si stanno mettendo in atto grazie all’impegno del Ministro Minniti - e contrastando i “trafficanti di uomini”, così come a garantire un’accoglienza a chi, avendone diritto, richiede una protezione internazionale. E’ fondamentale allo stesso tempo affermare il principio del rispetto delle regole e della legalità, questo non solo a parole ma concretamente e in tempi ragionevolmente brevi. Chi riceverà la sanzione dell’espulsione, quale conseguenza di un processo penale, dovrà essere rimpatriato e se ciò non fosse immediatamente possibile, dovrà restare detenuto».
«Il provvedimento – spiega – fornisce strumenti innovativi e prevede nuovi e maggiori investimenti, sia in termini di risorse economiche, sia in termini di nuove e qualificate assunzioni di personale: 250 operatori al servizio delle Commissioni territoriali e 20 presso i Consolati e le Ambasciate nei paesi di origine».
«Era assolutamente necessario accelerare i tempi per ottenere l’accertamento dello status di richiedente asilo che oggi, considerato l’intero iter, in modo inaccettabile può superare anche i 2 anni. Questo a tutela di chi chiede una forma di protezione e ha diritto ad avere certezze, così come per il corretto funzionamento e la sostenibilità del nostro sistema di accoglienza. Sarà previsto un rito semplificato davanti a Sezioni Specializzate in materia di immigrazione costituite presso ogni Corte d’Appello, che in meno di 4 mesi decideranno le controversie» ricorda la parlamentare.
Secondo Gadda quello che emerge dal decreto «è un approccio pragmatico al fenomeno, che coniuga diritti e rispetto delle regole. I Comuni che hanno fatto la scelta dell’accoglienza, hanno la necessità di avere certezze su chi accolgono e per quanto tempo».
«E’ un decreto-legge che raccoglie molto del lavoro svolto dalla Commissione d’inchiesta, di cui faccio parte. E’ grazie, infatti, a tale lavoro che oggi il Parlamento ha piena consapevolezza delle criticità del sistema di accoglienza ereditato da governi che ne avevano sottovalutato gli sviluppi. E’ anche per questo motivo che con il decreto Minniti si superano i CIE di triste memoria, che si erano contraddistinti negativamente per le pessime condizioni di trattenimento, così come per quanto riguarda la loro reale efficacia, sostituendoli con i Centri Permanenti per i rimpatri».
«Dopo l’approvazione del provvedimento di oggi, l’Italia – conclude – deve essere ancora più orgogliosa di quanto sta facendo con grande generosità, troppo spesso lasciata sola dagli altri Paesi Europei, anteponendo la serietà, alle semplificazioni e alle dichiarazioni di chi ricerca solo facili consensi e non certo di soluzioni».