“Se internet e i social media rappresentano una delle grandi conquiste della nostra epoca, è vero anche che il terrorismo e l’estremismo jihadista rappresentano oggi una delle principali minacce al mondo libero. Non possiamo quindi accettare che i primi diventino dei formidabili veicoli per campagne d’odio e di radicalizzazione violenta”. Lo dice Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera dei Deputati, depositando un’interrogazione parlamentare al governo sulla propaganda d’odio e terrorista sul web. La questione è stata oggetto, il 16 maggio scorso, di un approfondimento di SkyTG24 che evidenziava la facilità, soprattutto per chi parla arabo, di reperire tramite Youtube materiale di propaganda jihadista dell’ISIS.
“Le società di servizi - continua Quartapelle- che si rivolgono agli utenti del mondo libero e grazie a loro raccolgono ingenti profitti, non possono ospitare propaganda terrorista che ne viola i valori e ne minaccia la stessa esistenza. In diversi Paesi ci si sta cominciando ad interrogare su come combattere i crimini d’odio e garantire la sicurezza sulla rete, ma anche dalla Silicon Valley arrivano voci autorevoli che ci dicono che non tutto può rimanere come è. Il fondatore di Blogger e di Twitter Evan Williams ha detto sabato scorso in un’intervista al New York Times che ‘Internet è rotto’. Noi crediamo che, proprio perché la rete rappresenta un’evoluzione irrinunciabile, dobbiamo essere in grado di sviluppare i necessari anticorpi contro coloro che ne fanno strumento di abusi, d’odio e di violenza. E per fare questo è necessario che i fornitori di servizi collaborino di più e meglio di quanto non stiano facendo attualmente”.