“L’Italtel, storico gruppo italiano del settore delle telecomunicazioni, potrà beneficiare del sostegno della Spa ‘salva imprese’ prevista dal decreto legge ‘Investment compact, viste le prospettive di crescita dell’azienda e gli sforzi di riqualificazione finora fatti?”. E’quanto chiedono al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, i deputati Vinicio Peluffo (Pd) e Daniele Farina (Sel), e il senatore Luis Alberto Orellana (gruppo Misto), all’indomani dell’approvazione da parte dei lavoratori dell’ipotesi di accordo raggiunta lo scorso 12 febbraio al Mise dopo mesi di mobilitazione, con un’interrogazione, a risposta orale, depositata oggi rispettivamente alla Camera e al Senato.
“Il decreto legge ‘Investment compact’ – spiegano i parlamentari – varato da Palazzo Ghigi il 24 gennaio scorso, al fine di sostenere aziende potenzialmente floride, ma in una momentanea fase di difficoltà, promuove la costituzione di una Società per azioni per la patrimonializzazione e la ristrutturazione di imprese italiane in temporaneo squilibrio patrimoniale e finanziario, ma con buone prospettive industriali ed economiche (dove cioè il problema chiave è quello di sopperire a temporanee crisi di liquidità, migliorarne i coefficienti patrimoniali e investire nei processi di ristrutturazione)”.
“Con queste finalità – proseguono Peluffo, Farina e Orellana - la Società (il cui capitale sarà interamente sottoscritto da investitori istituzionali e professionali attraverso l'emissione di azioni, alcune delle quali potranno godere anche della garanzia dello Stato) potrà investire capitale raccolto in proprio, compiere operazioni di finanziamento, acquisire o succedere in rapporti esistenti”.
“Purtroppo però la definizione dei criteri di concessione della garanzia pubblica e degli obblighi dei beneficiari della garanzia verso lo Stato, non sono specificati nel decreto legge ‘Investment compact’, ma rimessi a un successivo decreto del presidente del consiglio dei ministri, di cui a questo punto sollecitiamo l’emanazione”, concludono Vinicio Peluffo, Daniele Farina e Luis Alberto Orellana.