“Chiediamo al governo di continuare la riqualificazione del patrimonio edilizio, accompagnando la transizione energetica e rendendo sostenibili, omogenee e possibilmente strutturali le politiche di intervento in edilizia, attraverso: proroga dei bonus (super bonus, sisma bonus, bonus facciate, bonus ristrutturazione, eco bonus, bonus verde e bonus mobili) per il 2023 per condomini e case unifamiliari; garanzia di adeguata estensione temporale degli incentivi per beneficiare pienamente delle misure; resa strutturale dello sconto in fattura e della cessione del credito; inserimento del prezzario Dei, ovvero dei prezzi regionali, per tutti i bonus (facciate e ristrutturazione) che ad oggi non hanno massimali di riferimento; verifica periodica delle risorse utilizzate attraverso il monitoraggio dei bonus e l’analisi dell’Agenzia delle entrate ed Enea; affidamento ad Enea del compito di effettuare dell’aggiornamento delle tecniche e dei materiali utilizzati e ammessi alle agevolazioni, in particolare per l’efficientamento energetico e la ricerca di nuove soluzioni per installare il fotovoltaico nelle città storiche che necessitano anche interventi di messa in sicurezza antisismica; accesso agli incentivi agli immobili residenziali detenuti dalle Pa; adozione di una iniziativa legislativa per il riordino del sistema degli incentivi dando, a partire dal 2024, certezze di lungo periodo e prevedendone il decalage; introduzione in forma sperimentale, in relazione al Pnrr, di strumenti di incentivazione, anche non fiscali, per promuovere operazioni di rigenerazione urbana di edifici e aree dismesse, con particolare riferimento agli interventi di sostituzione edilizia, garantendo l’abbattimento di consumi energetici ed emissioni”.
Così la mozione depositata oggi a Montecitorio che vede come prime firmatarie Martina Nardi, presidente della commissione Attività produttive, e Alessia Rotta, presidente della commissione Ambiente, e sostenuta da Debora Serracchiani, presidente del Gruppo Pd alla Camera, e da numerosi deputati dem.
“A settembre 2021 - si legge nella mozione - gli investimenti dei proprietari di immobili per interventi realizzati con il superbonus sono risultati vicini a 7,5 miliardi di euro. Il Centro studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri stima che tale impegno di spesa possa attivare una produzione aggiuntiva di 15,7 miliardi di euro e occupazione aggiuntiva per 122.900 unità. Ad oggi tale impegno di spesa potrebbe contribuire alla formazione del 4,6% degli investimenti totali previsti nel 2021 e alla formazione di 9,9 miliardi di Pil. Il 2021 potrebbe chiudersi con un impegno di spesa complessiva per interventi con superbonus di 9,350 miliardi di euro; si stima, in particolare, che la spesa per ecobonus possa raggiungere i 9 miliardi di euro e che gli impegni di spesa per sismabonus possa raggiungere i 350 milioni di euro. Una spesa di poco superiore a 9 miliardi può generare un livello di produzione aggiuntiva (all’interno di tutte le filiere) pari a 19,6 miliardi e un totale di oltre 153mila nuovi occupati. Si tratta di cifre molto importanti ed è per questo che chiediamo l’impegno del governo”.