“Non entro in vicende delicate, che spetta solo alla magistratura chiarire. Colgo, però, l’occasione per invitare alla massima prudenza quando si tratta di violenza sessuale, anche nel linguaggio. Una donna che si sente vittima ha il diritto di denunciare nei tempi che ritiene, che possono essere anche lunghi per elaborare l’accaduto. Usare parole di dubbio e discredito, ancora più se fatto da chi ha un ruolo istituzionale, non si riflette solo sulla donna in questione, ma anche su tante altre che possono rinunciare a denunciare perché temono di non essere credute”, lo scrive sui social la deputata del Partito Democratico, Antonella Forattini , membro della commissione d’inchiesta sul femminicidio, che aggiunge: “Le indagini, che accerteranno i fatti, spettano alla magistratura, non di certo al Presidente di una Camera del Parlamento”.