Torna in Parlamento la crisi del Mercatone Uno di Colle di Val d’Elsa con la risposta, arrivata oggi, all’interpellanza urgente presentata da Susanna Cenni, deputata senese del Pd, dove si chiedevano garanzie sul futuro dei lavoratori dei negozi di arredamento tra cui anche il punto vendita colligiano. “La risposta del sottosegretario Andrea Cioffi mi rende solo in parte soddisfatta – chiarisce Susanna Cenni - ma mi irrita soprattutto la scelta del Ministro Luigi Di Maio di entrare in Aula solo a discussione finita e per fare il suo show sull’Ilva, dimostrando poca attenzione nei confronti dei dipendenti di Mercatone Uno, trattati come lavoratori di serie B”.
“Non è banale che il Governo affronti la questione della vertenza della crisi di un gruppo che riguarda ben 13 negozi sul territorio nazionale e oltre 2mila dipendenti, tra cui i lavoratori dello store di Colle di Val d’Elsa – ha spiegato Cenni nella sua risposta -. Lavoratori che, in questi mesi, hanno lottato con coraggio, si sono mobilitati e riuniti in presidio, per difendere il proprio diritto al lavoro. Un impiego che con l’accordo, sottoscritto il 5 luglio scorso tra i sindacati e gruppo Cosmo Spa che rappresenta uno dei due soggetti acquirenti, ha solo in parte dato garanzie sull’occupazione. Proprio a tutela delle competenze e delle professionalità sarà fondamentale vigilare attentamente su tutti i passaggi e su tutte le procedure, per dare massima garanzia e tutele ai profili professionali anche in un quadro di possibile mutamento merceologico dell'attività commerciale dello store colligiano, che rischia di perdere il know how che i lavoratori hanno sviluppato nel settore dell’arredamento e della progettazione. Per quanto ci riguarda continueremo a seguire tutti gli sviluppi della questione a partire dall’incontro con le Regioni in programma il 25 luglio. Un impego che dovrà essere continuo e portare alla creazione di una cabina di regia istituzionale, che dovrà coinvolgere anche le amministrazioni comunali, che saranno fondamentali partner per favorire semplificazioni e agevolare i business plan e il coinvolgimento di eventuali nuovi partner oltre ai nuovi soggetti acquirenti”, conclude la deputata democratica.