• 09/11/2015

Non vogliamo mai più sentire dire ‘quando c’era la mafia si lavorava, con lo Stato no’.

“Non è tollerabile che un lavoratore di una azienda sequestrata alla mafia dica: ‘quando c’erano i boss si lavorava, ora che c’è lo Stato non più’. E’ una frase che non vogliamo mai più sentire. Per questo abbiamo riformato il nuovo Codice antimafia sulla base della competenza e del sapere delle associazioni che si battono per la legalità ogni giorno, con l’obiettivo di dare maggiore efficacia alle norme sulla gestione dei beni confiscati. La pratica delle confische è uno strumento prezioso per togliere ossigeno alle associazioni criminali e per restituire fiducia alle comunità locali, trasformando proprio quei beni, restituiti alla collettività, da strumenti di oppressione in opportunità di lavoro e sviluppo. E’ significativo che questa Riforma nasca da una vasta mobilitazione e da una legge di iniziativa popolare arricchita poi dalla discussione parlamentare. La lotta alle mafie sarà infatti tanto più efficace se, accanto all’azione repressiva delle istituzioni, vedrà il protagonismo attivo delle forze sane della società. E’ dunque una legge avanzata Spero vivamente in un voto ampio da parte di tutti i gruppi parlamentari”. Così Paolo Beni, deputato Pd, intervenendo in discussione generale sulla Riforma del Codice antimafia che la Camera ha avviato oggi.