“Colpire la mafia al cuore, cioè sul piano economico. E’ l’obiettivo della riforma del Codice antimafia approvata alla Camera”. Lo dice la deputata Pd Maria Chiara Gadda, firmataria della prima proposta di legge che, assieme alla proposta di iniziativa popolare, ha avviato l’iter della legge di modifica al codice Antimafia approvata a Montecitorio.
Spiega Gadda:”La confisca dei beni mafiosi e la loro restituzione alla collettività devono essere un modello efficiente di lotta alla criminalità organizzata, che valorizzi il lavoro svolto quotidianamente da Forze dell’ordine e Magistratura. La pdl apporta numerose modifiche al codice Antimafia, rende più efficace l’adozione delle misure di prevenzione patrimoniale come il sequestro e la confisca e riorganizza l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, ponendola sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio. Il lavoro è un diritto essenziale, e non dobbiamo consentire che la criminalità organizzata utilizzi questo tema come leva di pressione e potere sui lavoratori. Il provvedimento favorisce la ripresa delle aziende sottoposte a sequestro, sostenendo la prosecuzione delle attività e salvaguardando i livelli occupazionali, e allo stesso tempo garantendo maggiore trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari. La vittoria dello Stato rischia di tramutarsi in sconfitta, quando la confisca e il sequestro dei beni hanno come conseguenza la perdita di occupazione. I fondi previsti in stabilità per le aziende confiscate sono un segno concreto e la nuova regolamentazione è fondamentale per una corretta gestione.
“In Commissioni Giustizia e Antimafia - prosegue - si è svolto un percorso di confronto e il testo è frutto di un lavoro di sintesi del relatore Davide Mattiello. Per contrastare la criminalità organizzata serve anche una giustizia celere: la trattazione prioritaria assoluta riservata ai procedimenti di prevenzione patrimoniale e l’istituzione di sezioni specializzate e dedicate al Codice antimafia renderà più immediato l’intervento della Magistratura. Il provvedimento – conclude – contiene misure di prevenzione e di contrasto alla criminalità organizzata incisive, allargando per esempio il perimetro dei soggetti cui possono essere applicate le misure di prevenzione personali e patrimoniali. La mafia più pericolosa e pervasiva è quella che si muove in silenzio, che non spara, ma gestisce denaro ed interessi nell’ombra. Da questa consapevolezza nascono i più moderni strumenti di contrasto alla criminalità organizzata di cui questo provvedimento è valida testimonianza“.