«L’impianto della manovra è costruito per ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali. Come ha ricordato il ministro Francesco Boccia, il governo ha inserito nella legge lo stanziamento di 4,6 miliardi di euro per alimentare il fondo di perequazione infrastrutturale, già inserito nel collegato alla manovra con il disegno di legge sull'autonomia differenziata, per superare il divario non soltanto Nord-Sud ma tra aree interne e aree di montagna e aree metropolitane, tra aree più sviluppate e aree in ritardo di sviluppo. Per le zone di montagna, così come per le aree confinanti con le province e regioni autonome ci sono alcune conferme importanti e, in alcuni casi, gli stanziamenti sono aumentati. Il Fondo nazionale Montagna è stato portato a 20 milioni di euro per il 2021 con altri 20 milioni previsti per l’anno successivo. Nel biennio preso in considerazione, inoltre, il fondo per i comuni confinanti con Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta arriva a 47,5 milioni di euro di cui 23,5 nel 2021 e 24 nel 2022. Su questo fondo ci sono a disposizione anche le risorse del biennio 2018-2020 più i residui precedenti, per un totale di 33 milioni, il che porta le risorse effettivamente disponibili nei prossimi due anni a 80,5 milioni di euro. Questi finanziamenti si sommano alle risorse aggiuntive stanziate per Regioni, Province e Comuni e previste dal titolo XII del testo di legge”.
Così Roger De Menech, coordinatore dei deputati veneti del Partito democratico.
“Ora - aggiunge - comincia l’iter parlamentare della legge di bilancio. Difficilmente ci saranno scostamenti rispetto alla struttura fornita dal governo anche raccogliendo le sollecitazioni dei territori e dell’intergruppo parlamentare sulla montagna. Le uniche differenze potrebbero essere positive con l’integrazione o l’aumento delle risorse disponibili per le aree interne e le zone più marginale. Proprio perché l’idea di fondo è incidere sugli squilibri ancora presenti tra le aree densamente urbanizzate e quelle più periferiche».