La capogruppo democratica in commissione cultura della Camera, Irene Manzi, esprime “forte preoccupazione per il clima di veleni e sfiducia che continua a caratterizzare il Ministero della Cultura, a seguito del ‘caso Sangiuliano’. Questa situazione sta paralizzando l'azione del Mic, con effetti evidenti su settori già in sofferenza.
Le scelte ideologiche e la gestione fortemente orientata a favorire gruppi di amici e cerchie ristrette stanno minando la credibilità delle istituzioni culturali e il loro potenziale di crescita. Questo approccio miope e autoreferenziale rischia di aggravare una situazione già critica, mettendo a repentaglio l'equilibrio e lo sviluppo di settori cruciali per l'identità e l'economia del Paese. L'Italia merita una politica culturale che sia all'altezza della sua storia e del suo patrimonio. Misureremo il neo ministro Giuli alla prova dei fatti quando potremo conoscere il testo della manovra di bilancio che, da quanto apprendiamo da Giorgetti, contiene anche una netta sforbiciata ai settori culturali con profondi tagli lineari”.