“Lo scorso 30 giugno, ho chiesto al ministro Toninelli di rendere pubblici gli atti sulla base dei quali "per motivi di ordine pubblico" il governo impediva alla nave della ONG Astral di attraccare in un porto italiano. Nulla è accaduto, e nulla è stato pubblicato.
Davanti a tale reticenza, lo scorso 4 luglio sono intervenuto, a nome del gruppo del Partito Democratico, nell'Aula di Montecitorio chiedendo al Ministro Toninelli di pubblicare subito, sul web, il provvedimento sulla base del quale il governo aveva disposto la chiusura dei porti. Chiedemmo sulla base di quale norma, con quale provvedimento, in forza di quale legge era stata adottata una linea così restrittiva, che ha peraltro determinato le sofferenze umane che sono state sotto gli occhi di tutto il mondo e che ha gettato un'ombra sull'Italia e sulla sua consolidata tradizione umanitaria. Il ministro Toninelli, competente per legge in materia, si è trincerato dietro un mutismo da far invidia alla Sfinge. Abbiamo presentato anche un'interrogazione parlamentare, rimasta senza risposta. Oggi, attraverso un reportage dell'Espresso, ci arriva per interposto soggetto la risposta: era come temevamo. Non ci sono stati atti formali, provvedimenti fondati sulla legge, ma l'arbitrio assoluto di ministri che via social hanno impartito disposizioni al di fuori delle norme e successivamente l'insabbiamento assoluto della vicenda.
I profeti del web e della trasparenza si sono trasformati nei fautori del silenzio e dell'occultamento, e adottano provvedimenti al di fuori del perimetro delle leggi. Tutto ciò è molto grave, e crea un precedente pericoloso per le istituzioni democratiche”.
Così il deputato dem Enrico Borghi della Presidenza del Gruppo Pd della camera in un post FB.