Mercoledi 18 maggio il Presidente della Commissione d'inchiesta in missione a Trapani per il sopralluogo dell’hotspot
“Gli hotspot devono rimanere centri di identificazione e non trasformarsi in centri di permanenza rischiando di non essere in grado di assorbire il flusso di migranti che aumenterà nei prossimi mesi”. E' quanto dichiarato dal deputato Pd e presidente della Commissione d'inchiesta sui migranti Federico Gelli che mercoledì 18 maggio guiderà una nuova delegazione della Commissione in missione a Trapani per visitare l'hotspot, il sito dedicato all'identificazione dei migranti.
Nello stesso giorno, presso la Prefettura di Trapani, si svolgeranno le audizioni del Prefetto, del Questore, del Sindaco di Trapani e del Procuratore della Repubblica e del Presidente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.
“Per evitare questo rischio, sarà compito della commissione –spiega Gelli – monitorare l’efficienza di questi luoghi garantendo la massima semplificazione dei processi di identificazione ancora troppo lunghi. Sarà poi importante continuare a sviluppare il filone d’inchiesta relativo al sistema sanitario dei centri. Ad oggi ancora non esiste un fascicolo sanitario elettronico utile a registrare le visite a cui si sottopongono coloro che arrivano nel nostro Paese e in grado di seguire il percorso del migrante nel nostro territorio ed evitare di ripetere inutilmente esami e accertamenti. E’ necessario intervenire quanto prima per dotare di questo strumento i 4 hotspot presenti in Italia che favorirebbero sicuramente una maggiore sicurezza dell’intero sistema”.