“Oggi chi vuole entrare regolarmente in Italia per lavorare non ha la possibilità di farlo. La pandemia ha dimostrato che le frontiere non esistono: siamo un Paese che discute di problemi migratori, ma che è ancora fermo alla Bossi-Fini”.
Lo ha detto nel corso del suo intervento alla presentazione del rapporto italiani nel mondo di Migrantes, il deputato dem e storico delle migrazioni, Toni Ricciardi.
“Il Parlamento - ha proseguito - dovrebbe ragionare sulla possibilità di semplificare le procedure d’ingresso regolare in Italia e, invece, siamo costretti ad assistere a un approccio esclusivamente propagandistico che non risolve in alcun modo il problema, ma lo accentua. Un governo serio dovrebbe impegnarsi per gestire il fenomeno migratorio in modo legale, tenendo conto delle priorità e delle esigenze del Paese e lavorando in Europa per costruire una reale politica migratoria comune dell'Ue. Qui, invece, si pensa esclusivamente a bloccare qualche nave delle Ong, mentre nel frattempo centinaia di migranti continuano a sbarcare sulle nostre coste. Una chiara dimostrazione della volontà di non risolvere i problemi ma di alimentare paure e incertezze. La migrazione è percezione: in Europa esiste una forte discrepanza tra quanto percepito dalle persone e i dati reali. Purtroppo - ha aggiunto - quelli proposti all’opinione pubblica sono spesso ingannevoli e soggetti a strumentalizzazioni. Servirebbe ben altro. Servirebbe affrontare il problema in modo serio; a partire dalla non più rinviabile revisione della Bossi-Fini fino all’approvazione dello Ius-culturae”.