“Questo decreto rappresenta la fine dell’innocenza di questa maggioranza. E, in particolare, della parte della maggioranza che si è presentata agli italiani dicendo che avrebbe fatto esattamente il contrario di chi vi ha preceduti. E invece, di fronte a un decreto ordinario di una banalità burocratica imbarazzante, la maggioranza ha posto la fiducia per far decadere tutti gli emendamenti delle opposizioni, poi la tagliola per impedirci di continuare la discussione e, infine, la seduta fiume per obbligare la minoranza a discutere di notte temi che avremmo voluto affrontare di giorno. Ma la maggioranza non c’era”. Lo ha dichiarato Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, nel corso delle dichiarazioni di voto in Aula sul decreto Milleproroghe.
“Il M5S – continua - è entrato qui promettendo di essere altero, diverso, alternavo. Addirittura rivoluzionario. Eppure, sul decreto del tribunale di Bari, sono andati diritti per la loro strada, noi abbiamo detto che si sbagliavano, sono tornati indietro. Anche sul decreto Di Maio abbiamo fatto presente che si stavano sbagliando. Oggi le parti sociali dicono che si registra già un aumento della disoccupazione. Dovevate chiudere l’Ilva e avete chiuso un accordo sulla base di quello che avete trovato già fatto. Qui sproloquiate di sforamenti del deficit e il ministro Tria gira il mondo dicendo che farà quello che il ministro Padoan gli ha lasciato sul tavolo”.
“Anche questo decreto contiene dei guasti importanti. Sui vaccini, sul terremoto, sulla scuola, sulle periferie. Questi guasti rendono il decreto ingiusto. E quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa un dovere. E noi lo faremo fino in fondo”, ha concluso.