"Il triste e increscioso fenomeno delle mutilazioni genitali femminili potrebbe interessare in Italia ben 7.727 bambine, di cui quasi il 70% di età compresa tra i 3 e i 10 anni e iscritte alle scuole dell'infanzia o primarie: occorre urgentemente giungere alla realizzazione di un sistema istituzionalizzato di raccolta dati sull'incidenza del fenomeno con l'obiettivo di predisporre politiche di prevenzione e contrasto adeguate". Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l'infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori, che ha presentato una mozione alla Camera su questo tema. "Le mutilazioni genitali rappresentano procedure barbare che compromettono in modo irreversibile la qualità della vita di bambine e adolescenti, ledendone integrità psicofisica e dignità", sottolinea Iori. "E' un fenomeno subdolo di cui è difficile avere reale contezza: queste pratiche rappresentano un gravissimo rischio per la salute, essendo causa di traumi psicologici, infezioni, infertilità e morti prenatali come ha confermato nel 2014 l'assemblea generale delle Nazioni Unite che, nella sua risoluzione sul tema, ha definito le mutilazioni genitali femminili una violazione dei diritti umani", aggiunge la deputata del Pd. "In Italia sono stati compiuti determinanti progressi normativi, ma occorre ora anche monitorare quali siano le Regioni che hanno promosso una formazione specifica per gli operatori sanitari che hanno il compito di accogliere e curare le bambine", prosegue. "Occorre infine sostenere, anche economicamente, le Regioni che hanno sviluppato attività progettuali sul proprio territorio finalizzate alla realizzazione di percorsi virtuosi di prevenzione e contrasto alle mutilazioni genitali femminili", conclude la responsabile nazionale del Pd per l'infanzia e l'adolescenza.