"Come sempre, anche oggi il PD ha votato con convinzione la partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace. Lo facciamo perché la pace è un bene indivisibile: non esistono più conflitti "locali", ma conflitti che ovunque accadano minano la sicurezza del mondo intero." Lo ha detto Piero Fassino nella dichiarazione di voto alla Camera sulle missioni internazionali di pace. "Discende da ciò - ha sottolineato Fassino - che ogni Paese è chiamato a concorrere a conseguire pace e stabilità e l'Italia lo fa in piena coerenza con l'art.11 della Costituzione che, rifiutando la guerra come strumento di soluzione dei conflitti, impegna il nostro Paese a partecipare alle azioni messe in essere per fermare chi i conflitti li suscita e ricorre alla guerra. Ciò è tanto più vero oggi di fronte a uno scenario internazionale caratterizzato da conflitti particolarmente acuti, quali la guerra in Ucraina e i molti conflitti che scuotono il Medio Oriente, a partire dal conflitto israelo-palestinese che richiede un impegno molto più determinato per fermare la guerra, ottenere la liberazione degli ostaggi e rimettere in moto un processo di pace e sicurezza per entrambi i popoli. E sono coerenti con questo impegno la partecipazione italiana alle altre missioni in Libano, in Irak, nel Mar Rosso, come nel Corno d'Africa." "In questo contesto non abbiamo votato a favore gli accordi con la Guardia Costiera Libica e con la Tunisia situazioni caratterizzate da gravi e continuate violazioni dei diritti umani. E ci siamo astenuti sulle misure per il Niger per l'opacità di quella decisione" "Con convinzione abbiamo votato a favore - ha ulteriormente ribadito Fassino - del sostegno all'Ucraina per impedire che quella guerra si concluda con una pace ingiusta e umiliante per chi ha subito un'aggressione che il nostro Paese e l'Europa hanno sempre condannato e respinto. "Infine - ha concluso Fassino - ribadiamo il nostro sostegno alle missioni nei Balcani, sottolineando ancora una volta che per dare stabilità alla regione è indispensabile che l'Unione europea acceleri l'integrazione europea dei Balcani occidentali."