• 15/07/2020

“Permettetemi di rivolgere un deferente e grato ricordo ai nostri caduti nelle missioni internazionali. L'impegno dei nostri militari è un impegno su più fronti, teso ad evitare che la situazione nelle numerose aree di crisi possano degenerare. Destano preoccupazione, e a questa deve corrispondere una attenta e rinnovata azione diplomatica e militare, le dinamiche in atto in Libia, in Siria, nello Yemen, dove si registra un’accresciuta presenza di attori stranieri intenti a trasformare quei conflitti locali in uno strumento per aumentare la propria influenza regionale e strategica. Per questo è forte, come evidenziato dal ministro della Difesa, l'esigenza di mantenere una proiezione internazionale, capace da un lato di prevenire le minacce alla nostra sicurezza nazionale e dall'altro di collaborare con le altre nazioni nelle organizzazioni di riferimento per la stabilizzazione delle aree a rischio”.

Lo dichiara Andrea Frailis deputato del Partito democratico, intervenendo in Aula sul rinnovo della partecipazione italiana alle missioni internazionali.

“Il Libano, ad esempio, è un elemento essenziale per mantenere un equilibrio ragionevole, in una situazione già difficile e dove sono presenti attori in grado di condizionarne dall'esterno gli equilibri, con tentativi di infiltrazioni jihadista. In questo quadro, la presenza della nostra missione UNIFIL si rivela ancora una volta elemento cardine per garantire una condizione di effettiva stabilità”.

“La nostra iniziativa politico diplomatico sul fronte libico si basa sulla necessità di raggiungere una tregua e un cessate il fuoco tra le parti in conflitto. Condivisibile, dunque, l’adesione dell’Italia alla missione IRINI, per dare attuazione all’embargo delle armi in Libia. Necessario anche il nostro impegno in Sahel, con la task force TAKUBA. La situazione in Afghanistan sembra arrivata alla vigilia di una svolta, che dovrebbe concludersi con un accordo di pace, e che potrebbe consentire una riflessione sulla nostra presenza, da condividere con gli alleati. Per queste ragioni, dunque, esprimo il voto favorevole del Partito democratico”.